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LAPIDE e LAPIDA
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LAPIDE e LAPIDA.
Definiz: Sost. femm. Pietra lavorata che si adatta per coperchio a un'apertura qualsiasi; e in senso particolare, Pietra monumentale o sepolcrale, contenente una iscrizione, e talora fregi e figure intagliate.
Dal lat. lapis lapidis. –
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. S. 283: E dicevano insieme: chi ci rivolgerà la lapida ch'è così grande e così grave all'uscio del munimento? E guardando il munimento, vidono la lapida rivolta.
Esempio: Sacch. Op. div. 100: Il terzo fu questo Lazaro, che era legato e suggellato con la lapida nel sepolcro, o vero spelonca.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 30: Venite questa lapida a scoprire.... Non senti tu, Orlando, in quella tomba Quelle parole che colui rimbomba?
Esempio: Bern. Orl. 55, 7: Poi ch'ebbe il verso Brandimarte letto, La lapida pesante in aria alzava.
Esempio: Cellin. Vit. 110: Io lo feci sotterrare con grandissimo onore nella chiesa de' Fiorentini; e di poi gli feci fare una bellissima lapida di marmo, nella quale vi si fece alcuni trofei e bandiere intagliate.
Esempio: Borgh. R. Rip. 153: La gamba dell'agnolo, che regge la lapide, arebbe a girare in fuore.
Esempio: E Borgh. R. Rip. 442: Egli fu pianto, e nel Carmine a mezzo la chiesa sotto una lapide di marmo seppellito.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 488: Non sempre le loro lapide (delle sepolture), o vogliamo dire i chiusini, combagiano bene, e sono ristuccati con diligenza.
Definiz: § I. E per l'iscrizione stessa. –
Esempio: Maff. Anfit. 68: L'altro anfiteatro dice ch'era a Gerapetra, detta prima, come imparò dalle lapide trovatevi, Gerapetra.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 121: In fatti, se usciamo dalle antichissime epigrafi di san Cesario, ove si trova talvolta, rarissimo è nelle lapidi il prenome di donna.
Esempio: Giust. Vers. 128: Perdio, la lapida Mi fa spavento! Vo' fare un lascito Nel testamento D'andar tra' cavoli Senza il qui giace.
Esempio: Lambr. Elog. 105: La lapida parlerà a chi non lo conobbe; e a noi parlerà sempre la memoria che di lui abbiamo scritta nel cuore.
Definiz: § II. Lapide, si usò per Pietra preziosa, Gemma. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. F. P.: Ma dicesi che una pietra ha in sè le virtù di tutte l'altre pietre, e, secondochè dicono i savj, questa lapide è intra l'altre siccome il leone tra le bestie, e siccome l'aguglia tra gli uccelli.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. F. P. appr.: Luce di notte questa lapide, e dicesi che ha in sè tutte le virtù dell'altre pietre.
Esempio: EFr. Giord. Pred. F. P. appr.: La penitenza passa tutte le virtudi di tutte le nature d'erbe, di lapidi, e d'ogni altra cosa.
Definiz: § III. Lapide, conforme a proprietà latina, trovasi anche di gen. masc. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 389: Io sono il fiore del campo, cioè senza umano studio nato, e sono giglio delle valli, il quale per Daniello profeta è detto lapide tagliato e reciso dal monte senza mano.
Esempio: Ar. Rim. 1, 252: Nè quattro frati miei, che con vesti adre M'accompagnino al lapide che l'ossa Dovria chiuder del figlio a lato il padre.
Definiz: § IV. Lapide armeno. Specie di pietra simile al Lapislazzulo, che in antico servì agli usi della medicina. –
Esempio: Benciv. Mes. 123: Pillole de lapide armeno, che mundificano il capo;... lapide armeno, lavato secondo l'arte, ec.